David Gilmour - Live in GDansk
Come e' spesso avvenuto per i Pink Floyd, e successivamente per i due leaders Waters e Gilmour, la scelta della location per i loro eventi live e' sempre stata scelta in base al potere evocativo del luogo. E questo doppio live registrato il 26 agosto 2006 non fa eccezione. Infatti teatro dell'esibizione e' lo storico porto polacco di Danzica, luogo dove e' nato il movimento sindacale capitanato da Lech Walesa, che favorì il vento di cambiamento in tutta l'area del blocco sovietico.
Oltre ad un ispiratissimo David Gilmour, che si destreggia tra chitarre acustiche ed elettriche, steel, banjo e sax (in "Red Sky at Night"), oltre che cantare sempre perfettamente col quel suo tono "understatement" da cui traspare sempre una ruvidezza blues (la bellissima ri-arrangiata versione acustica delle strofe e ritornello di "Shine On You Crazy Diamond" ripresentano questo classico di rock psichedelico-progressive come un pezzo blues del delta), nella band si distinguono Steve DiStanislao, che ha più vigore di Nick Mason e Phil Manzanera, perfetto nel ruolo, umile e prezioso, di aiuto direttore artistico e coproduttore.
Inoltre "Live in GDansk" è l’ultima occasione per ascoltare le tastiere spaziose e avvolgenti di Richard William Wright, scomparso lo scorso 15 settembre a soli 65 anni.
La scaletta del concerto ricalca quella della tournee' di David Gimour per il suo ultimo album solista "On an Island", mentre l'arrangiamento si arricchisce della presenza della Baltic Philarmonic Symphony Orchestra, diretta da Zbigniew Preisner, che aveva già collaborato con il chitarrista nel recente progetto solistico.
Si inizia con 4 brani tratti da "Dark Side of the Moon" per poi eseguire tutti i 10 pezzi da "On An Island", anche se in un ordine differente, con la chitarra di Gilmour sempre strepitosa e piu'"aggressiva" che sul disco in studio.
Il secondo CD e' una sorta di Greatest Hits dei Pink Floyd, su cui spiccano "Fat Old Sun", illuminata da grandi svisate rock anni settanta, "Astronomy Domine", flashback ai tempi della Swinging London e di Syd Barret, e soprattutto la versione integrale di "Echoes", 25 minuti di boogie intergalattico, assolutamente imperdibile, che raggiunge un'intensita' superiore all'originale.
"Confortably Numb" rimane come sempre il pezzo finale, ed e' incredibile come questo brano e i suoi famosi assoli di chitarra riescano ad essere sempre piu' devastanti ad ogni performance.
Impossibile non consigliare l'acquisto di questo album (disponibile in diverse versioni tra cui, assolutamente consigliato, quello comprendente 2 cd e 2 dvd) ai veri fan di David Gilmour e dei Pink Floyd ma anche ai più giovani, che forse non hanno mai approfondito la loro opera.
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