Bruce Springsteen - Working on a Dream
A distanza di poco piu' di un anno dall'uscita di "Magic", disco non memorabile ma comunque radicato nel sano rock and roll, con la E Street Band compatta agli ordini del Boss, viene pubblicato questo album (il 24esimo di studio), che sin dall'immagine di copertina lascia perplessi.
Ci troviamo di fronte ad una raccolta di canzoni poco ispirate, con scelte sonore e di produzione che fanno pensare di avere tra le mani non il disco finito ma una sorta di demo. I brani sono arrangiati con il gusto ridondante che riporta al famoso "wall of sound" di Phil Spector ed allo stile vocale di Roy Orbison, ma con un gusto pasticciato che lascia disorientati.
Il brano d'apertura "Outlaw Pete", con una durata inedita per lo stile del Boss (8 minuti), spiazza subito l'ascoltatore, per l'uso imponente dell'accompagnamento orchestrale e, soprattutto, per la somiglianza imbarazzante con il ritornello di "I was made for loving you" dei Kiss. Nella seguente "My Lucky Day" si percepisce per un attimo uno slancio degno dei tempi andati. Da salvare anche il blues "acido" e rauco di "Good eye", il folk acustico di "The Last Carnival" (con il testo dedicato al recentemente scomparso compagno d'avventura Danny Federici) e la bonus track "The wrestler" (il tema da film che ha appena vinto il Golden Globe come miglior canzone originale), dove riappare lo Springsteen pił intenso e meditativo.
Il resto della tracklist si trascina stancamente tra accompagnamenti orchestrali invadenti che spesso mettono in secondo piano la E Street Band, cori stucchevoli e melodie zuccherose.
Anche i testi rappresentano una novita' nel panorama delle liriche springsteeniane, essendo quasi tutti incentrati sull'amore e la semplicita' della vita quotidiana, in contrasto con le sue storie appassionanti che negli anni ci hanno raccontato soprattutto il lato piu' amaro e crudo della societa' americana.
Dopo gli anni terribili del governo Bush, forse Bruce aveva l'urgenza di celebrare la vittoria di Obama, con un album liberatorio e dai contenuti leggeri e spensierati, che pero' si traduce nel capitolo piu' fiacco ed insapore della sua splendida storia musicale.
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