Fleet Foxes - Fleet Foxes
ll quintetto di Seattle capitanato da Robert Pecknold approda per il primo album alla gloriosa Sub Pop, il cui nome non pụ che ricordare gli epici anni del Grunge (tre nomi su tutti: Soundgarden, Nirvana, Mudhoney), ma le coordinate sonore ed estetiche dei Fleet Foxes non potrebbero essere più lontane dai distorsori e dalle camicie a quadrettoni. Il loro sound infatti riporta al sound dei Beach Boys di Pet Sounds, alle armonie di Crosby, Stills Nash and Young e di Simon and Garfunkel, oppure all'atmosfera bucolica di molti brani di Led Zeppelin III.
Sulla pagina di Myspace la band descrive cosi' la propria musica: "Abbiamo deciso di enfatizzare l’armonia, un’armonia semplice, formata dall’intreccio di tre o quattro parti. (...) Le canzoni sarebbero state semplici anche nei testi, canzoni che parlano dei nostri amici, delle nostre famiglie, della storia, la natura e delle cose che ci circondano quassù nel Pacific Northwest."
In apertura "Sun It Rises" ci offre la sapiente mescola di ingredienti del gruppo, con vocalizzi multi-armonici ed un sottofondo piuttosto energico che cresce in un vero e proprio assolo. La seguente "White Winter Hymnal", con la sua apertura e chiusura a cappella e le sfumature country mescola in maniera deliziosa tutte le influenze citate. In "Ragged Wood" passiamo dal folk-rock ad un pop con sfumature psichedeliche. In "Tiger Mountain Peasant Song" protagonisti assoluti la Martin acustica e la voce melodica e potente del leader, come nella conclusiva "Oliver James". "Quiet Horses" riprende l'atmosfera sottilmente psichedelica, mentre nella seguente "He doesn't know why" troviamo alcune delle melodie vocali e pianistiche piu' coinvolgenti del disco. "Heard Them Stirring" e' uno strumentale folk-rock di sapore barocco, grazie all'uso del dulcimer. La successiva "Your Protector ci porta invece in un'atmosfera da spaghetti-western. Gli ultimi tre brani hanno un'atmosfera piu' intimista: "Meadowlark" forse un po' troppo sottotono e soporifera, "Blue Ridge Mountains" malinconico ma cantato splendidamente, e la gia' citata "Oliver James" che ricorda il mai dimenticato Nick Drake di "Pink Moon".
Dopo le promesse dei due EP (un omonimo nel 2006 e il più ispirato "Sun Giant" di inizio 2008), il debutto sulla "lunga distanza" conferma i Fleet Foxes come una band originale e musicalmente molto raffinata. Da ascoltare e riascoltare.
Robert Pecknold - chitarra, voce
Skyler Skjelset - chitarra
Bryn Lumsden - basso
Nicholas Peterson - batteria
Casey Wescott - tastiere
TRACKLIST
01. Sun It Rises
02. White Winter Hymnal
03. Ragged Wood
04. Tiger Mountain Peasant Song
05. Quiet Houses
06. He Doesn't Know Why
07. Heard Them Stirring
08. Your Protector
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